50 sfumature di… Sponsor!

Sembra che forme di sponsorizzazione esistessero già al tempo degli Antichi Romani: persino il Mecenatismo, sotto certi aspetti, può sembrare un antesignano della sponsorship. Che cosa ottenevano con i loro finanziamenti artistici gli aristocratici, se non un ritorno di immagine e di prestigio? Ma veniamo a noi e lasciamo perdere i tempi lontani: oggi, la sponsorizzazione ha le sue regole precise, i suoi vantaggi e le sue modalità. Scopriamole da vicino!

Che cos’è la sponsorizzazione.

Nel caso ci fosse bisogno di specificarlo, la sponsorizzazione non è altro che un accordo che prevede pubblicità in cambio dell’impegno a promuovere (e, dunque, finanziare) un ente o un evento popolare. Nella pratica, un brand o un’azienda cerca di legare la propria immagine a un evento importante, sfruttando la notorietà e la risonanza dell’avvenimento per raggiungere obiettivi commerciali. Tra questi ci possono essere l’aumento di visibilità, un supporto alle vendite, ma anche altre strategie più complesse, come ad esempio il rafforzare le relazioni con il territorio o, ancora, attuare un riposizionamento del proprio brand. Tutto può essere riassunto in due filoni: marketing da un lato, relazioni pubbliche dall’altro. Ovviamente, per massimizzare gli obiettivi non basta semplicemente trovare un avvenimento popolare e buttarsi nella mischia: fondamentale è infatti la compatibilità con la mission e i valori aziendali. La sponsorizzazione non è semplice pubblicità: è un legame, un sodalizio tra sponsor e sponsee (chi beneficia della sponsorship): pertanto, è sempre meglio avere la stessa visione e lo stesso schema di valori cui far riferimento.

I diversi tipi di sponsorizzazione.

Il termine sponsor è abbastanza riduttivo: diverse sono infatti le tipologie di sponsorship: alla cima della piramide, abbiamo infatti il Title Sponsor, che offre il contributo più significativo e, in certi casi, può dare anche il proprio nome all’evento. Parlando di contributi, va citato anche il General Sponsor, che può accollarsi fino al 50% delle spese. Più volte, invece, abbiamo sentito parlare dello Sponsor Ufficiale: solitamente, si identifica con la sua tipologia di business. Ricorrente anche lo Sponsor Tecnico, che offre il suo sostegno con servizi e prodotti allo sponsee. Ce n’è davvero per tutti i gusti!

Un pubblico… o di più?

Veniamo ora al bello della sponsorizzazione, o meglio, dell’essere sponsor. Già, perché se esiste un grande vantaggio nell’intraprendere un’avventura di questo tipo, quel grande vantaggio è il pubblico. O i pubblici, ad essere proprio pignoli.

Esistono infatti diversi target da considerare durante un grande evento: abbiamo sicuramente un’audience primaria, ovvero l’insieme delle persone fisicamente presenti al grande evento. Queste vedranno ed entreranno in contatto diretto con l’immagine dell’azienda… ma non saranno le sole. Esiste infatti anche una seconda categoria, il pubblico secondario: come lo si raggiunge? Molto semplice: con l’eco che l’evento trascina con sé. Stiamo quindi parlando di tutte quelle persone che saranno raggiunte dai mezzi di comunicazione concentrati a parlare dell’evento: la tv, i social, la stampa. La copertura di un brand raggiunge quindi una fetta di pubblico molto più ampia, e in tutto in modo autonomo, senza dover muovere un dito. Certamente gli si può dare manforte, e qui veniamo al terzo tipo di pubblico: ovvero, le persone che possono essere raggiunte dalle comunicazioni diramate dallo sponsor stesso. La partecipazione a un evento può essere infatti un’ottima occasione per studiare messaggi diretti, rivolti al nostro target. Delle opportunità infinite, insomma!