Comunicazione istituzionale sul web: il Webranking 2016-17

Tempo di resoconti, tempo di valutazioni e scrutini finali.
La pagella in questo caso non è quella di professori e maestri, ma delle agenzie Lundquist e Comprend. Le due società di consulenza hanno messo sotto esame 500 grandi aziende europee, le maggiori per capitalizzazione, per valutare il loro livello di preparazione in campo digitale. Il risultato è Webranking 2016-17. Il criterio di valutazione? Lo stato di salute della comunicazione istituzionale sul web.

Il quadro dei risultati tra rimandati, ammessi con riserva e pieni voti.

Benché la nostra era sia ormai senza discussione il tempo del web e del digitale, soltanto il 28% delle aziende esaminate è stata promosso a pieni voti sulla qualità della comunicazione corporate online. Le restanti si dividono fra un 56%, le ammesse con riserva, e un 16% completamente bocciato. Sono risultati che stupiscono ed impressionano nella loro negatività: aziende capitalizzate che non stanno investendo in una buona comunicazione sul web, e che stanno rinunciando così a trasparenza e credibilità. In poche parole, di aziende incapaci di coinvolgere gli utenti e di soddisfare le aspettative di informazioni online.

La situazione italiana, presente in top ten.

L’italia, nonostante il triste 25esimo posto (su 29) per l’innovazione digitale in Europa, vanta in questo caso il podio. L’azienda Snam è infatti prima in graduatoria, seguita dalla finlandese Wärtsilä e da Eni. Tra i primi 50 posti troviamo anche UniCredit, Terna e Luxottica. Il plus delle realtà nostrane? Il forte investimento e lo stimolo alla trasparenza. Buone nuove per l’Italia, insomma, anche se c’è ancora da lavorare sodo. Deludono infatti Ferrari, Recordati e Prada, nella parte della graduatoria in cui compaiono i bocciati (prenotate un giretto da noi?).

Le performance della comunicazione istituzionale sul web.

Il Webranking ha messo anche in luce che la qualità della comunicazione istituzionale online è decisamente migliorata rispetto ai precedenti “scrutini”. I promossi sono infatti passati dal 25% al 28%. E se la vincitrice in classifica è l’Italia, quella morale è il nord Europa, con 9 aziende presenti fra le prime 20 posizioni. Ciò che ha premiato queste aziende leader è stata senz’altro la consapevolezza dell’importanza di una buona comunicazione istituzionale sul web. Chi è in cima alla lista, già da diversi anni ha investito in contenuti, in storytelling aziendale, offrendo informazioni dettagliate agli utenti, facendosi trovare online.

In poche parole, sono tutte realtà che hanno creduto nel potere del digitale e che hanno avviato una strategia a lungo termine, che ha dato e darà i suoi frutti. Guadagnandoci in credibilità, performance, risultati.

E la tua azienda? Passerebbe il test del Webranking?
Se non sei sicuro della risposta, forse dovresti fare una chiacchierata con noi.